PASSATO ======= Man mano che il tempo passa, gli utenti di Amiga diventano sempre piu' scettici nei confronti di chi, di volta in volta, ha promesso sensazionali sviluppi futuri che, puntualmente, sono sempre finiti nell'oblio con il passaggio di Amiga in nuove mani. Tutti ricorderanno le voci di corridoio provenienti da West Chester che davano per imminente un nuovo chipset denominato AAA (Advanced Amiga Architecture?), che avrebbe dovuto fare le scarpe a qualsiasi workstation dell'epoca. A detta diDave Hanie, di questo fantomatico AAA esisteva perfino un prototipo su silicio funzionante, che fu montato sul 3000+ di Dave. Dal momento che Dave non ha piu' alcun interesse economico nello sviluppo di Amiga, non c'e' ragione di dubitare delle sue parole. A quei tempi si parlava anche di un porting sperimentale di AmigaOS su CPU RISC. Probabilmente si trattava di una versione custom del celebre HP-PA. Il nome del progetto era Hombre, e tuttora non e' chiaro se fosse in qualche modo correlato con le voci rigurardanti l'integrazione nei futuri Amiga di un DSP della Texas Instruments. In seguito Commodore fu acquistata da Escom, che si preoccupo' prima di tutto di sfruttarne il rinomato marchio per mettere in commercio prodotti vari destinati al mercato tedesco, tra cui anche dei pessimi CD-ROM ATAPI che io stesso ebbi occasione di vedere qualche anno fa. Tornarono in produzione i modelli 1200 e 4000T in numero limitato e ad un prezzo esorbitante. Trascorse qualche mese e iniziarono a piovere annunci contrastanti sullo sviluppo di nuovi modelli di Amiga. Uno di questi si chiamava Walker, ed Amiga Technologies arrivo' addirittura a diffonderne una fotografia in cui era ritratto un case dalla forma singolare dall'aspetto tremendamente simile ad un aspirapolvere. In seguito un portavoce di AT disse che si trattava di uno scherzo. Ai tempi di Escom e di Peter Kittel fu annunciato a breve termine un aggiornamento minore di AmigaOS chiamato OS3.2, che avrebbe incluso alcuni bugfix, il supporto per i CD-ROM ATAPI ed un migliore supporto per l'RTG. Poi si disse che l'aggiornamento sarebbe stato solo del Workbench e non del Kickstart. Poi non se ne seppe piu' niente. Di concreto ESCOM riusci' a fare ben poco, anche se bisogna riconoscere che l'Amiga Developer CD ed i piccoli aggiornamenti software disponibili sul sito ftp sono stati una dimostrazione del loro impegno nello sviluppo di Amiga. Heinz Wrobel fu probabilmente l'unico sviluppatore Amiga che lavoro' a tempo pieno per Amiga Technologies. Nel breve tempo a sua disposizione, realizzo' e distribui' aggiornamenti di Installer, SetPatch, FastFileSystem, scsi.device. Interessante anche il tentativo di Kittel di ripristinare il programma di supporto agli sviluppatori un tempo denominato CATS (Commodore-Amiga Technical Support). Anche questo bel proposito naufrago', lasciando il posto all'attuale ICOA, qualcosa di molto piu' ambizioso che finora pero' non e' andato oltre la nomina dei rappresentanti del comitato. In questo clima di incertezza, molti degli sviluppatori hardware e software di un tempo cambiarono bandiera ed abbandonarono del tutto o in parte lo sviluppo su Amiga. Village Tronic, Phase 5 ed Haage & Partner si affermarono come i tre maggiori produttori di hardware e di software per Amiga. In particolare, Phase 5 produsse le sue ottime schede Cybervision 64, Haage & Partner pubblico' applicazioni di un certo spessore come Storm C++ ed Art Expression. Phase 5 annuncio' in questo periodo il progetto di una scheda dual processor con CPU PowerPC e 68060. Smaliziati dagli episodi degli anni passati, pochi utenti Amiga presero sul serio questo annuncio. Molti si ingegnavano per dimostrare come non fosse possibile realizzare una scheda con due microprocessori diversi. Ma Amiga, si sa, certe volte stupisce. Ricordo che ci fu la stessa incredulita' quando Jim Drew annuncio' un emulatore Macintosh che poteva girare in multitasking con il sistema operativo di Amiga, scatenando una tempesta di flames nel newsgroup comp.sys.amiga.emulations. PRESENTE ======== Il disastroso annuncio delle difficolta' economiche di Escom fu come un fulmine a ciel sereno. Io lo appresi da PC Week, che in un trafiletto di secondaria importanza annunciava grosse perdite nel bilancio di fine anno presentato da Escom. Il destino di Amiga sembrava essere per sempre segnato. Qualcuno ipotizzo' iddirittura che eistesse una "Maledizione" di Amiga che aveva colpito prima Hi-Toro, poi Commodore ed infine Escom. Pare invece che Amiga sia una fenice che risorge dalle ceneri dei suoi proprietari, forse grazie alla fiducia dei suoi utenti. Gateway 2000, l'attuale proprietario di Amiga, acquisto' tutto per pochi spiccioli. L'idea iniziale era di acquisire il portafoglio di brevetti Commodore, alcuni dei quali applicabili allo sviluppo di cloni PC, ma soprattutto utili nelle cause legali con i concorrenti. Era evidente che l'interesse di Gateway per Amiga come computer era limitato piu' che altro alla vendita di licenze software a terze parti, che, sebbene non fosse molto redditizio, per lo meno e' servito a ripagare in parte l'acquisizione della societa'. Dopo mesi di silenzio, Amiga Technologies venne ribattezzata Amiga International, mentre negli stati uniti venne creata una nuova societa' chiamata Amiga, Inc. Quest'ultima, avrebbe dovuto riportare in America lo sviluppo del sistema operativo di Amiga, cioe' dove era sempre stato. Sarebbe stato impossibile convincere gli ingegneri Commodore a trasferirsi in Europa. L'effetto immediato di questa brillante idea fu di perdere la collaborazione dei due sviluppatori tedeschi Heinz Wrobel ed Olaf Barthel, entrambi gia' al lavoro dai tempi di Escom. Da quel momento fino ad oggi non e' piu' stato rilasciato al pubblico alcun aggiornamento software. Questo ci porta a ritenere che in sostanza da allora non sia piu' stato fatto alcun progresso. Tuttavia, in questo periodo i portavoce di Amiga International, pur non avendo niente di concreto da mostrare, prendono parte a tutte le manifestazioni dedicate ad Amiga parlando di nuovi sviluppi sia a breve che a lungo termine. A Pianeta Amiga '97 Petro dichiaro' davanti ad una folla di amighisti sbalorditi e confusi che "non abbiamo ancora stabilito quale CPU useremo per i nuovi Amiga, ma potete star certi che sara' una CPU veloce". Ed aggiunse: "ovvimanente non sara' una CPU Intel". Tutto questo condito da stravaganti metafore che tiravano in ballo persino un'astronave (!). La mia impressione fu che Petro fosse abilmente riuscito ad incantare la folla parlando per ore e ore senza in realta' dire niente. A quei tempi le schede PowerUP preliminari per sviluppatori circolavano da quasi un anno e quelle attuali erano imminenti. Tutti quelli che non avevano creduto dovettero cambiare idea. Oggi Phase 5 gode della reputazione di aver sempre rispettato le proprie promesse, anche se i tempi previsti per il rilascio sono sempre stati troppo ottimistici. Poco dopo ripresero gli annunci di una mitica nuova versione del sistema operativo che sarebbe stato disponible dopo l'estate del 1998 (cioe' proprio adesso), ribattezzato pero' OS 3.5, e dotato questa volta sia di RTG che di supporto per il networking. Altre voci piu' o meno infondate sostenevano che l'OS 3.5 avrebbe incluso MUI, audio indipendente dall'hardware e addirittura supporto per il PowerPC. Joe Torre, direttore di progetto presso Amiga Inc., scrisse in un newsgroup: "rimarrete meravigliati dell'ingegnosita' con cui e' stato implementato l'RTG". Tutto questo, senza neppure aver assunto un programmatore. FUTURO ====== Qualche mese fa Amiga International ha annunciato un drastico cambiamento di programma. Senza voler entrare nei dettagli tecnici, pare che entro due anni verra' realizzata un nuovo computer assolutamente rivoluzionario, dotato di un misterioso chip custom le cui funzionalita' sono mantenute segrete per ragioni strategiche. Pare che Amiga Inc. abbia stretto accordi segreti con un partner che non gradisce pubblicita'. Sembra inoltre, e questa e' l'unico annuncio a cui mi risulta facile credere, che l'OS 3.5 promesso per questo autunno sia stato annullato. Niente di cui preoccuparsi, pero': a sentire Petro l'anno prossimo uscira' niente di meno che... l'OS 4.0. Ma cosa importa il numero della versione? L'importante sono le caratteristiche. E allora vediamo queste caratteristiche: gira su un PC (sicuramente privato della sua CPU Intel!), ma utilizza un Amiga completo su scheda PCI per la compatibilita' con le vecchie applicazioni. Il sistema sara' rivolto agli sviluppatori e permettera' di iniziare a lavorare al software per il rivoluzionario computer che vedra' la luce non prima dell'anno 2000 e che possiedera' addirittura un OS versione 5.0. Beh, la prima che mi e' passata per la testa e' che questa volta le avessero sparate davvero troppo grosse. Nessuno di quelli con cui ho parlato fin'ora e' disposto a credere a queste parole. Eppure, tanto Petro quanto Joe Torre sembrano sicurissimi del fatto loro. Sono certi che questa nuova macchina nel 2000 sara' rivoluzionaria come lo fu Amiga nel 1985. E, mentre la misteriosa riservatezza riguardo ai dettagli tecnici mi spinge a non prendere seriamente queste dichiarazioni, la loro insistenza e la loro evidente sicurezza mi insospettisce. Dove e' finito il Petro sfuggente e capace di incantare abilmente gli utenti non con delle promesse vere e proprie, ma con metafore prive di senso e allusioni ambigue? Questa e' la prima volta che Petro ha fatto delle dichiarazioni ben precise. Se davvero si trattasse di un'espediente per tenere in attesa gli utenti, non sarebbe forse un po' piu' cauto? Si parla di appena un anno per l'OS 4.0, quindi entro il '99 tutti potranno vedere cosa e' stato effettivamente fatto. Che senso avrebbe mentire adesso con la certezza di perdere la reputazione in cosi' poco tempo? Qualche settimana fa, Joe Torre in un newsgroup scrisse: "tutti credono che l'anno 2000 sara' tragico per i personal computer. E difatti e' proprio cosi', perche' non sospettano che nel 2000 ci sara' un'Amiga che fara' scomparire qualsiasi PC." Puo' venire il dubbio che la sfortunata storia di Amiga, abbia insegnato a noi utenti ad essere troppo scettici. Del resto, nessuno nel 1983 credeva che l'Amiga fatto di fili e schede volanti che fu presentato al ??? potesse diventare un personal computer dal prezzo contenuto e delle dimensioni di un Amiga 1000. D'altra parte la segretezza sui dettagli tecnici e' in parte giustificabile: tipicamente le aziende di alta tecnologia americane custodiscono con gelosia tutti i dettagli sulle decisioni strategiche che potrebbero avvantaggiare la concorrenza. Nel 1993, Commodore presento' allo SMAU una nuovo modello di Amiga il cui sviluppo aveva richiesto quasi due anni di lavoro. L'Amiga 4000 desto' non poco stupore, con il suo chipset AGA di cui nessuno aveva sentito parlare prima. Da mesi circolavano voci sempre piu' insistenti riguardo ad un nuovo chipset, ma Commodore non aveva lasciato trapelare niente di ufficiale, e quindi nessuno si aspettava che fosse gia' stata progettata una macchina AGA. Questo era lo stile di Commodore ai suoi tempi d'oro: stupire il pubblico ed i concorrenti progettando in gran segreto i nuovi prodotti e presentarli senza averne anticipato le caratteristiche. E poi, possibile che un colosso come Gateway 2000 permetta che il proprio nome venga screditato dal coinvolgimento in un progetto fasullo? Il buon senso suggerisce che ne' Perto, ne' la stessa Gateway avrebbero niente da guadagnare da una truffa cosi' meschina. UN'IPOTESI AZZARDATA ==================== Cio' che rende davvero inverosimile le dichiarazioni rilasciate al WOA sono le caratteristiche del misterioso "superchip" che dovrebbe far parte del nuovo computer e che sara' prodotto da un partner che preferisce mantenere l'anonimato. Riassumiamone le caratteristiche dichiarate da Petro: - Non e' un microprocessore - Puo' fare qualsiasi cosa - Ha un prezzo modesto Sembra fantascienza, ma in effetti, dopo averci rimuginato a lungo, mi e' venuta in mente una possibile soluzione a questo indovinello. I chip custom di Amiga sono dei veri e propri "circuiti integrati" che vengono stampati con una maschera su un wafer di silicio che si trova all'interno di un package di plastica. Una volta prodotto, il chip non puo' essere ulteriormente modificato senza riprogettare il circuito. La progettazione di questi chip e' tipicamente complessa e viene utilizzata per produrre microprocessori e altri integrati molto complessi. Da molti anni sono disponibili dei chip detti gate array che contengono una matrice di porte che possono essere interconnesse tra loro per ottenere le funzionalita' desiderate. Nei PGA, Programmable Gate Array, questa operazione puo' anche essere svolta dall'esterno, utilizzando uno strumento specifico. Questa possibilita' semplifica enormemente la progettazione e consente di mantenere costi modesti anche per produrre un numero di unita' molto limitato. Recentemente, il mercato dei chip programmabili e' stato invaso dai cosiddetti FPGA, dei PGA programmabili direttamente sulla scheda di cui faranno parte. Questo consente di produrre le schede a montaggio superficiale e di programmarle successivamente utilizzando una linea seriale apposita. Alcuni modelli di FPGA non mantengono la programmazione in modo permanente, e vengono riprogrammati da una piccola ROM ad ogni accensione. E' dunque possibile modificare il comportamento dell'hardware semplicemente sostituendo la ROM che lo programma. I due maggiori produttori di FPGA oggi sono Xilinx e Altera. L'anno scorso ho partecipato ad un seminario organizzato da Xilinx nel corso del quale e' stato detto che erano in fase di progettazione delle FPGA che potessero essere riprogrammate dinamicamente, con la stessa flessibilita' con cui si scrive in una memoria RAM. L'applicazione di questa tecnologia ad un computer avrebbe delle conseguenze impressionanti: sarebbe possibile programmare la FPGA per decodificare un filmato MPEG ed in seguito riprogrammarla per tracciare poligoni texturati. Addirittura, se il numero delle porte disponibili fosse sufficiente, si potrebbero ottenere contemporaneamente entrambe le funzioni. Ovviamente ogni funzione verrebbe svolta dall'hardware ad una velocita' nettamente superiore rispetto a quella di un programma equivalente eseguito da una CPU o da un DSP. Immaginiamo ora un sistema operativo che permetta ai programmi di "allocare" una parte della FPGA e di programmarla a piacere. Otterremmo cosi' il computer piu' veloce del mondo, perche' avrebbe un chip custom diverso per ogni necessita'. Sarebbe piu' flessibile di qualsiasi chip e piu' veloce di qualsiasi DSP.